sabato 23 marzo 2013

Grotta del Buontalenti, Giardino di Boboli, Firenze: la stanza di Venere

Una mattina da turisti, a Firenze; abbiamo visitato la mostra delle porcellane napoleoniche nel Museo degli Argenti di Palazzo Pitti e poi, per caso, ci siamo trovati all'ingresso della Grotta del Buontalenti. Siamo entrati tra gli ultimi visitatori, e come tutti, siamo rimasti stupiti dall'inventiva e dalla bellezza riversata in questo luogo alcune centinaia di anni fa.

La grotta è stata realizzata da Giorgio Vasari, che ne ha progettato la facciata, e Bernardo Buontalenti che l'ha portata a compimento nel 1593 su incarico del granduca Francesco I de' Medici. E' un ambiente artificiale suddiviso in tre "stanze" che dovrebbero riprodurre gli ambienti di una vera cavità sotterranea. Il tema di fondo che ne ispira la decorazione è quello della materia informe o Caos primigenio che trova l'armonia attraverso la metamorfosi, un tema questo caro al granduca alchimista che ne commissionò la costruzione.

La tematica filosofica, comunque, non ha impedito agli ideatori di inserire altri sottotemi nella decorazione 
a scopo ludico-erotico. I tre ambienti che compongono il complesso presentano infatti una serie di giochi d'acqua, dipinti e sculture che avrebbero dovuto guidare le ingenue visitatrici a cedere ai misteri d'amore attraverso una ben collaudata serie di estasi e smarrimenti davanti al bello, culminanti appunto nella visione di Venere che esce dal bagno, perfetta nella sua nudità, con quattro satiri maliziosi che le spruzzano addosso getti d'acqua.

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